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Cardiochirurgia: cosa è e di cosa si occupa

La Cardiochirurgia è quella branca della chirurgia che cura le malformazioni, congenite oppure acquisite, del miocardio, mediante interventi sul cuore e sui grossi vasi sanguigni.

Cardiochirurgia

Fig.01 Cardiochirurgia

Chi è lo specialista

Il Cardiochirurgo è il Medico Chirurgo specializzato in cardiochirurgia che esegue interventi chirurgici sul cuore e sui vasi sanguigni al fine di porre rimedio a danni causati da malattie o da disturbi dell’apparato cardiovascolare previo trattamento farmacologico risultato inefficace.


Prima di parlare della visita dal cardiochirurgo può risultare interessante analizzare insieme la struttura di quest’organo così complesso e così affascinante come il cuore.

Principali patologie trattate dal Cardiochirurgo e modalità d'intervento

Tra le patologie principali che il Cardiochirurgo si trova a trattare troviamo:

  • le cardiopatie congenite: vale a dire un gruppo di malformazioni anatomiche del cuore dovute ad un incompleto o imperfetto sviluppo cardiaco durante la vita fetale
  • le valvulopatie: quelle condizioni che si verificano in presenza di un malfunzionamento dell’arteria principale del corpo, l’aorta
  • l’aneurisma della radice aortica: cioè la dilatazione permanente di un’arteria, con modificazione della normale struttura
  • la cardiomiopatia dilatativa post-ischemica: è una malattia che comporta una dilatazione della pompa cardiaca e principalmente del ventricolo sinistro per danni funzionali(ischemia) o strutturali (infarto) presenti o avvenuti nella pompa cardiaca stessa
  • l’insufficienza mitralica acuta post-infartuale da rottura di papillare: si intende il manifestarsi del reflusso di sangue dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro, dovuto ad un’anomalia che determina un’imperfetta coaptazione dei lembi mitralici durante la sistole ventricolare
  • la fibrillazione atriale: è un’alterazione del ritmo cardiaco che rende il battito del cuore molto rapido ed irregolare
  • le aritmie cardiache: è un’irregolarità del battito del cuore, che batte troppo lentamente, troppo velocemente o comunque in modo irregolare.
  • la dissecazione aortica acuta: è una malattia vascolare relativamente rara, gravata da un’alta mortalità se non trattata con chirurgia d’urgenza. È caratterizzata dallo slaminamento della tonaca intima del vaso con formazione di un secondo lume detto “falso lume”.
  • L’angina: si manifesta con un dolore toracico dovuto all’ischemia miocardica.

Il Cardiochirurgo può operare in due modalità: effettuare interventi a cuore aperto, oppure optare per l’utilizzo di approcci meno invasivi, cioè eseguendo microincisioni tra le costole .


Le procedure più comuni messe in atto dal Cardiochirurgo sono:

  • il bypass coronarico: il cardiochirurgo effettua un’incisione longitudinale sul torace, attraverso lo sterno, detta sternotomia mediana. Attraverso questa incisione il chirurgo ha accesso al cuore ed all’aorta. A valle del restringimento sutura un tratto di vena safena grande o piccola prelevata dal paziente o di arteria mammaria. Il passaggio successivo è quello di collegare l’altra estremità a monte del restringimento o dell’occlusione. In questo modo il sangue avrà un passaggio per aggirare l’ostacolo.
  • L’angioplastica: è una metodica utilizzata in ambito medico per dilatare un restringimento del lume (stenosi) di un vaso sanguigno, causato nella maggior parte dei casi dalla presenza di una placca ateromasica.
  • la sostituzione di una valvola cardiaca: intervento chirurgico, svolto a cuore aperto per rimpiazzare una valvola aortica non più funzionale con una protesi.
  • L’ aterectomia: è una procedura con la quale si cerca di disostruire l’arteria coronaria ristretta mediante il passaggio di una piccolissima fresa rotante a forma di palla da rugby (di oliva) montata sulla punta di un catetere che ruota ad alta velocità
  • il trapianto di cuore: è la sostituzione di un cuore malato con uno sano prelevato da un donatore.
  • l’ablazione con radiofrequenza: è una metodica che prevede l’incannulamento della vena patologica e la sua successiva distruzione. Sotto controllo ecografico, attraverso l’inserimento di un ago nel vaso malato, viene inserita la fibra della radiofrequenza.
  • l’impianto di stent coronarico: lo stent è sostanzialmente il dispositivo medico che consente di ripristinare il normale flusso sanguigno attraverso le coronarie mentre l’operazione con la quale s’impianta questo dispositivo prende il nome di angioplastica coronaria
  • l’impianto di pacemaker o di altri sistemi per assistere l’attività del cuore: il Pace Maker definitivo è un dispositivo in grado di erogare impulsi elettrici atti a permettere il battito cardiaco in tutti quei pazienti in cui si renda necessario, per la presenza di sintomi secondari a frequenza cardiaca eccessivamente bassa.

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